La guerra santa
JOHN BUNYAN (autore) | Collana Sentieri antichi
ANTEPRIMA:
«Leggete molto Bunyan; leggete la sua Guerra santa per l’esperienza religiosa»: era questo il consiglio che C. H. Spurgeon, il celebre predicatore ottocentesco, dava ai suoi studenti del college da lui stesso fondato. Il “Principe dei predicatori”, che non faceva mistero di apprezzare La guerra santa più del Pellegrinaggio del cristiano, così si espresse un giorno predicando dal pulpito: «Leggete qualunque cosa [di Bunyan] e scoprirete che sarà quasi come leggere la stessa Bibbia. […] Egli l’aveva letta fino al punto che il suo essere intero era saturo di Scrittura. […] Punzecchiatelo in un punto qualunque e scoprirete che il suo sangue è “biblino”, perché nelle sue vene scorre l’essenza stessa della Bibbia. Egli non può parlare senza citare un testo biblico, poiché la sua anima è ripiena della Parola di Dio».
DALLA PREFAZIOINE ALL'EDIZIONE ITALIANA
L’importanza della testimonianza di fede di Bunyan, così com’è espressa nella Guerra santa, sta nella fedeltà alla Scrittura. L’appello finale del Principe Emmanuel alla città di Antropolandia: «Vivi in base alla mia Parola», costituisce la spiegazione della vita dello stagnino di Bedford. Bunyan visse un’esistenza teologica che gravitava attorno al sole della gloria di Dio e godeva dei raggi della grazia di Cristo.
DALLA PREFAZIONE DI GEORGE OFFOR
La guerra santa di Bunyan è davvero un libro straordinario, che manifesta un livello di genialità, di ricerca e di conoscenza spirituale persino superiore a quello manifestato ne Il pellegrinaggio del cristiano. […] L’uomo è simboleggiato mediante la similitudine di una città, la quale, essendosi arresa ad un nemico insidioso e mortale, è assediata dal suo legittimo Sovrano, con tutta “la pompa magna” della guerra. L’acerrimo nemico è scacciato, la città è riconquistata ed è, infine, rimodellata e presidiata dal Principe Emmanuel. […] La forma e l’andamento della narrazione sono di rara bellezza, come anche di profondo interesse per coloro che sono stati impegnati in un simile combattimento. Glissando sul breve e vivido racconto della caduta dell’uomo, ci commuoviamo nell’assistere ai metodi della grazia, che indusse Dio Padre a stringere un patto per liberare il suo popolo dalla naturale condizione di servaggio diabolico.
DAL CAPITOLO 1
Or in codesta splendida regione del Mondo vi è una città amena e deliziosa, una comunità chiamata Antropolandia [l’uomo]: una città dalle costruzioni talmente singolari, di così vasta estensione, dai privilegi a tal punto vantaggiosi – mi riferisco alla sua origine – tanto che si potrebbe dire di essa, come fu detto del continente ove si trova: «Non v’è pari sotto il cielo». […] Nel bel mezzo della città era stato eretto un magnifico e grandioso palazzo [il cuore], che per possanza si sarebbe detto un castello, per bellezza un paradiso, per vastità un luogo tanto spazioso sì da contenere il Mondo intero (Ecclesiaste 3:11). Il Re Shaddai aveva ideato questa reggia tutta per sé e per nessun altro. […] Le mura della città erano davvero ben costruite, così solide e robuste, talmente unite e connesse tra loro che nessuno, salvo gli stessi cittadini, avrebbe potuto giammai smuoverle o diroccarle.
Scheda dati
- Collana
- Sentieri antichi
- Genere
- Fantasy
- ISBN (EAN)
- 9788888747026
- Anno edizione
- Aprile 2003
- Numero pagine
- 374
- Copertina e formato
- morbida, 14 x 21 cm
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