Chi fu il primo puritano? E chi può essere considerato l’ultimo? A tali domande non occorre tentare di dare una risposta. Vi furono puritani già prima che questo nome fosse inventato, e probabilmente continueranno a essercene ancora molto tempo dopo che avrà cessato di essere un epiteto comune. Chaucer ne incontrò uno sulla via per Canterbury e ne tracciò il ritratto. Nessuno dei numerosi autori che hanno cercato di fare lo stesso due secoli dopo, è riuscito a offrire una rappresentazione migliore né molto diversa del tipo di uomo di cui ci occuperemo in queste pagine. Il ministro di Dio, narra Chaucer, era un uomo dotto, dedito all’istruzione e alla cura della sua gente. Era povero, ma «di poco sapeva esser contento». Se provocato a sufficienza, rampognava gli ostinati, sia di alto che di basso rango, ma la sua vera preoccupazione era quella di condurre la gente al cielo con parole di verità e con il buon esempio. Era discreto e benigno nell’ammaestrare, non «arrogante nel suo dire né contegnoso». Ma soprattutto

Questo nobile esempio dava al suo gregge / che prima agiva e poi ammaestrava; […]
Anche questa illustrazione aggiungeva, / che se l’oro arrugginisca, che cosa farebbe il ferro?
[…] Insegnava la dottrina di Cristo e de’ suoi dodici apostoli, / e per primo egli stesso la seguiva.

(Dal libro L\'ascesa del puritanesimo, dal capitlo 1 \" Medici dell\'anima\"""""""""""""""")

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