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Collana: Ekklesia
Pagine: 262, copertina morbida
ISBN: 9788888747484
Indice ed estratto (HTML)
Questo libro pone una sfida tale che le chiese che si professano cristiane non possono ignorare. Inoltre, lancia un avvertimento solenne ad ogni chiesa che vuole camminare nella luce.
Quasi alla fine del suo ministero, Charles Haddon Spurgeon scrisse una serie di artìcoli dal titolo II declino. Spurgeon voleva avvertire la chiesa del suo tempo del declino del cristianesimo e del fatto che, ancora peggio, tale declino sembrava abbattersi sul movimento evangelico. I conduttori delle chiese stavano diventando mondani, spiritualmente freddi e tolleranti verso gli errori dottrinali. Per questo motivo, Spurgeon temeva che con il tempo la chiesa avrebbe compromesso irrimediabilmente la propria testimonianza. Purtroppo, la sua predizione si avverò e, in Inghilterra, all'inìzio del XX secolo, il movimento evangelico fu decimato.
Oggi, John MacArthur lancia lo stesso allarme nel libro Io... mi vergogno del Vangelo, riproponendo le medesime problematiche. A differenza di Spurgeon, che combatteva contro il modernismo, MacArthur affronta il pericolo del pragmatismo.
Il pragmatismo ignora la dottrina e fecalizza la sua attenzione sul raggiungimento del "successo", trascurando la franca proclamazione della Parola di Dio. È tragico considerare che questa tendenza teologica pone più enfasi sulla crescita numerica della chiesa che sulla dottrina della chiesa, considera più importante intrattenere la congregazione che cibarla spiritualmente e ritiene che la verità sia secondaria a paragone di ciò che "funziona".
«Oggi è come al tempo dei Riformatori. Bisogna prendere una decisione. Questi giorni reclamano dei veri uomini, ma dove sono gli uomini per questi giorni? Il Vangelo stato tramandato da chi ha conosciuto il martirio e non possiamo giocarci! Né possiamo starcene in disparte mentre è rinnegato da traditori che dicono di amarlo, ma che in realtà ne disprezzano ogni singolo punto!» (Charles H. Spurgeon).
«L'apostolo Paolo affermava: "Non mi vergogno del Vangelo" (Romani 1:16). Purtroppo, invece, la "vergogna del Vangelo" sembra sia divenuta una delle caratteristiche principali di alcune tra le chiese più conosciute ed influenti di oggi!» (J. MacArthur).
Secondo voi, perché Paolo ha scritto: "Non mi vergogno del Vangelo" (Romani 1:16)? Senz'altro perché tanti cristiani, invece, si vergognano di quel messaggio che siamo stati chiamati ad annunciare!» (J. MacArthur).
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