Gesù è l’unica via?

Philip G. Ryken

 

 

INDICE

Introduzione

1   Il problema posto dai cristiani

2   Tre tipi di pluralismo

3   Quando il pluralismo entra nella chiesa

4   Il cristianesimo in un’era pluralistica

5   Gesù è l’unica via

Bibliografia

 

 

Estratto dal capitolo 1

IL PROBLEMA POSTO DAI CRISTIANI

 

Il problema posto dai cristiani è la loro insistenza nel ritenere di essere in possesso dell’unica via di salvezza. A volte dicono che bisogna “nascere di nuovo”, in altre occasioni esortano a “credere in Gesù Cristo”. Alla fine, però, tutto converge verso un’unica conclusione: i cristiani credono di essere i soli ad adorare l’unico vero Dio.

Ma com’è possibile che Gesù sia l’unica via? Non sarà, forse, che gli unici requisiti necessari per essere cristiani siano la grettezza e il bigottismo?

Alan Watts è uno scrittore che si oppone all’esclusivismo del cristianesimo. Già ministro della chiesa d’Inghilterra, Watts perse gradualmente il suo interesse verso il cristianesimo e fu attratto dalle religioni orientali come il buddismo e l’induismo. Fino ad oggi ha scritto una ventina di libri nel tentativo di combinare le varie religioni del mondo per ricavarne una fede universale.

Nel corso dei suoi studi, Watts ha osservato che il cristianesimo ha opposto un’inaspettata resistenza a lasciarsi assimilare in una religione globale. Ecco cosa scrive nella prefazione a uno dei suoi libri:

 

Non c’è alcuna evidenza valida a dimostrare che la gerarchia cristiana si sia mai considerata come una delle varie linee di trasmissione di una tradizione universale. I cristiani… non sono affatto teneri con qualunque idea che perfino tenda a suggerire qualche dubbio sulla posizione unica e suprema del Gesù storico… Quella cristiana è una fede sprezzante, che non conosce compromessi e richiede ai suoi aderenti di credere pienamente che Gesù è l’unica e sola incarnazione del Figlio di Dio… Nelle mie trattazioni precedenti non ho tenuto nella debita considerazione quell’aspetto preponderante del cristianesimo che ne fa una religione intransigente, ostinata, militante, rigorosa, prepotente e orgogliosamente fiduciosa della propria giustizia. Non ho soppesato adeguatamente la sgradevole insistenza della chiesa intorno alla realtà di uno spirito totalmente malvagio, di male cosmico, della dannazione eterna e dell’assoluta distinzione tra il Creatore e la creatura. Non è possibile scrollarsi di dosso questi aspetti spinosi e ripugnanti del cristianesimo considerandoli soltanto come degli errori temporanei o delle deviazioni (A. Watts, Beyond Theology, New York, World Publishing, 1967, p. xii).

 

Watts ha ragione almeno su una cosa. Il cristianesimo è l’unico bagaglio che non trova posto nel caos del suo baule teologico. Esso non conosce compromessi e richiede ai suoi aderenti una piena consacrazione a Gesù Cristo.

Il cristianesimo biblico autentico è sempre stato una religione esclusivista. Ciò si evidenziò già durante l’impero romano. Quando l’imperatore Alessandro Severo udì del cristianesimo volle mettersi al sicuro ponendo un’immagine di Cristo tra gli altri dèi della sua cappella. I Romani furono felici di dare il benvenuto a Gesù nel loro pantheon.

Quegli stessi Romani, però, non capivano perché i cristiani si rifiutavano di fare altrettanto. Se l’imperatore era disposto ad adorare Cristo, perché i cristiani rifiutavano di adorare l’imperatore? In effetti, già dal principio, i cristiani insistevano che per adorare Cristo bisognava adorare solo Cristo. Costoro furono disposti a mantenere tale convinzione fino al punto da preferire di essere dati in pasto ai leoni del Colosseo piuttosto che rinunciarvi.

Gesù Cristo rifiuta di avere dei “colleghi”; per questo motivo il cristianesimo è sempre stato una religione scandalosa. Il cristianesimo è scandaloso nel senso più proprio del termine greco skandalon, ossia un ostacolo, un’occasione d’inciampo o di offesa. La crocifissione di Gesù Cristo è una “pietra d’inciampo” per quelli che non sono di fede cristiana (I Corinzi 1:23). Nei duemila anni trascorsi, la fede dei cristiani, intorno alla verità esclusiva riguardo a Gesù Cristo, ha suscitato opposizione senza fine da parte di ebrei, pagani, musulmani, comunisti, umanisti e atei.

Ostinarsi a sostenere che Gesù è l’unica via è un atteggiamento alquanto impopolare in una cultura basata sulla libertà di scelta. In effetti, la nostra società ha inventato gli ipermercati e i cataloghi per la vendita per corrispondenza dove si può acquistare di tutto. Ormai la religione è catalogata tra le varie opzioni di vita come una questione di “preferenza”, come se si trattasse di una bibita o del colore di un indumento. Se possiamo scegliere quale università frequentare, quale squadra di calcio sostenere, su quale canale televisivo sintonizzarci e quale tipo di yogurt mangiare, perché non dovremmo pregare il dio che vogliamo?

Queste sono delle buone domande. Se i cristiani vogliono continuare ad insistere che la loro religione è l’unica ad essere vera e che tutte le altre religioni sono false, allora devono essere in grado di esibire delle buone ragioni. Il resto di questo libretto è stato scritto per fornire un aiuto valido a dimostrare perché Gesù è l’unica via.