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Scritti di Jonathan Edwards (2+1)
Prezzo: € 51,00
Prezzo di copertina: € 79,00
Sconto: - € 28,00
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2+1 sui libri di Jonathan Edwards:

Acquistando i libri "L'amore e i suoi frutti" e "Una storia dell'opera della redenzione"
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"I sentimenti religiosi"

E LA SPEDIZIONE È GRATIS

L'amore e i suoi frutti
Secondo il professor Paul Ramsey, questo trattato composto da 15 sermoni predicati nel 1738, che espongono I Corinzi 13:1-10, costituisce un saggio sistematico di morale cristiana che può essere letto come una testimonianza diretta del tipo di spiritualità incoraggiata da Edwards nel vivo del successivo grande risveglio del 1740.  Nello sviluppo del suo discorso Edwards considera i vari frutti dell’amore, un amore che non è naturale per l’uomo e si spinge, seguendo il testo biblico, fino a contemplare l’eternità dell’amore, concludendo con uno tra i più celebri dei suoi discorsi intitolato "Il cielo: un mondo d’amore".

«L’essenza della virtù salvifica che caratterizza i veri cristiani, distinguendoli dagli altri, è l’amore cristiano, ovvero quello divino. […] Che l’uomo abbia pure tutto ciò che desidera e faccia pure ciò che vuole: nulla vale se non c’è amore. L’implicazione è che l’amore è la realtà fondamentale e tutto ciò che, in qualche modo, non partecipa dell’amore è un nulla. Ciò significa che l’amore è la vita e l’essenza della vera religione e che senza l’amore tutto il resto, benché importante, è inutile e futile. Ad esempio, la fede senza amore, anche se dovesse essere così grande da smuovere i monti, non conta nulla ed è inutile e vana, proprio come un corpo senza lo spirito» (Jonathan Edwards, dal primo sermone).

 

 


Una storia dell'opera della redenzione
La Storia dell'opera di redenzione è importante, in quanto con essa Edwards anticipa l’approccio biblico-teologico che s’imporrà definitivamente nella seconda metà del XIX secolo. In questi sermoni, Edwards riflette sui decreti e sulle opere di Dio secondo un ordine storico e descrive «l’ordine della loro esistenza, della loro manifestazione secondo il corso del governo divino, nelle sue meravigliose serie di opere e interventi; iniziando nell’eternità e da essa discendendo ai grandi atti e alle  intromissioni che si sono succeduti nel tempo […]  fino a giungere  […] alla consumazione di tutte le cose, quando sarà proclamato “ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine”».

 

«A fronte della storiografia pagana, con la sua concezione fatalista, naturalista, umanista e ciclica della storia, abbiamo una visione teologica della storia che è provvidenzialistica, redentiva, cristologica ed escatologica. In particolare, per Edwards il progresso teleologico della storia è segnato dal susseguirsi di risvegli spirituali dovuti a effusioni speciali dello Spirito. In un commento a Genesi 4:26 all’inizio del terzo sermone, Edwards stabilisce fin da principio la sua tesi: "L’altra cosa mirabile che Dio operò, facendo progredire ulteriormente questa grande redenzione, fu la prima straordinaria effusione di Spirito, attraverso Cristo, ai giorni di Enos. […] Dalla caduta dell’uomo sino ai nostri giorni, l’opera della redenzione, è stata di fatto portata avanti principalmente attraverso notevoli effusioni dello Spirito di Dio. Sebbene l’influenza dello Spirito di Dio sia sempre costante nell’accompagnare gli ordinamenti divini, tuttavia, nel portare avanti quest’opera, le imprese più grandi sono sempre state realizzate attraverso notevoli effusioni di Spirito, in momenti di particolare grazia, come apparirà chiaramente nel prosieguo del nostro discorso. E questa, ai giorni di Enos, fu la prima di queste effusioni. V’erano già stati in precedenza degli interventi salvifici nel cuore di alcuni uomini, ma ora Dio intendeva recare a Cristo una vera e propria messe d’anime. Con ciò, quella grande costruzione le cui fondamenta erano state poste da Dio subito dopo la caduta dell’uomo, fu edificata ed innalzata come mai prima d’allora". Così, definita come opera 'dello Spirito', "la storia del risveglio diventa una storia universale". Questa comprensione della storia esprime una presa di posizione opposta rispetto alle implicazioni teologiche e metafisiche dei fondamenti storiografici dell’Illuminismo. "In contrasto con la crescente enfasi illuministica sull’agenzia dell’uomo nel determinare il corso della storia, Edwards si batte per restituire a Dio la sua preminenza nell’ordine del tempo. [e] cercava la re-intronizzazione di Dio come Autore e Signore della storia". Se la Rivoluzione Scientifica e l’Illuminismo hanno prodotto un "disincantamento" rispetto al mondo, Edwards ha proposto una visione capace di generare un "nuovo incanto"».


 

I sentimenti religiosi
«Non esiste domanda di maggiore rilevanza per l'umanità, alla quale ciascuno deve poter dare una risposta precisa, di questa: Quali sono le caratteristiche che distinguono coloro che si trovano in uno stato di grazia nei confronti di Dio e che attendono la sua eterna ricompensa? Ovvero, che poi è la stessa cosa: Qual è la natura della vera religione? e quali sono i segni caratteristici di quella virtù gradita agli occhi di Dio? Tuttavia, sebbene l'importanza di una tale questione sia veramente grande e la Parola di Dio ci fornisca una luce chiara e sufficiente per guidarci in tale argomento, non esiste punto più controverso di questo sul quale i cristiani professanti differiscono maggiormente gli uni dagli altri» (J. Edwards).

«Ne I sentimenti religiosi abbiamo la "magistrale trattazione di un problema teologico fondamentale" […]. L’accuratezza del metodo si unisce, poi, al rigore scientifico col quale Edwards affronta la questione che giunge fino alla scelta oculata e consapevole delle singole parole […]. Il valore di quest’opera è altissimo non tanto e non solo per la testimonianza storica che ci reca ma, ancora di più, per il contributo offerto nel rintracciare ed esporre i criteri oggettivi che devono regolare e con i quali deve confrontarsi ciò che, nel nostro tempo, è considerato il più soggettivo degli argomenti. Il modo in cui Edwards affronta e risolve la questione, a tutt’oggi, rimane insuperato e, forse, è insuperabile. […] la riflessione di Edwards è un richiamo e un invito per tutti ad un serio e approfondito “esame di coscienza” e ad avere il coraggio di fare una severa cernita dei sentimenti religiosi e delle “esperienze spirituali” passate e presenti» (Dall’Introduzione).

 

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