Filosofia della rivelazione3
HERMAN BAVINCK
Recensione pubblicata il 21/03/05 su ICN-News.com nella rubrica "Lunedì letterario"
Nel 2004, uno dei centenari importanti del mondo evangelico a livello mondiale ha riguardato il teologo olandese Herman Bavinck (1854-1921), uno dei massimi esponenti della teologia evangelica a cavallo tra Ottocento e Novecento. Il fatto che sia poco conosciuto in Italia, sia in ambienti del protestantesimo storico che in quelli evangelicali, la dice lunga sulla memoria tronca e l’identità spezzata che caratterizza il mondo evangelico nazionale.
Bavinck è soprattutto noto per la sua Dogmatica in più volumi che riflette una teologia ancorata alla Scrittura, sensibile all’eredità della storia della chiesa e pronta a confrontarsi con le istanze della cultura moderna in vista della missione della chiesa. La pubblicazione in italiano della Filosofia della rivelazione offre uno spaccato significativo del suo pensiero. In essa sono riprodotte alcune lezioni che l’A. tenne all’Università di Princeton nel 1908 sul tema della rivelazione cristiana in relazione alla filosofia, alla natura, alla storia, alla religione, all’esperienza religiosa, alla cultura e al futuro.
Bavinck è uno di quei teologi evangelici che, nel primo Novecento, hanno fatto i conti col liberalismo teologico senza percorrere la via della dialettica barthiana, ma mantenendo la linea dell’evangelismo classico. Insieme a Bavinck, appartengono a questa linea evangelica Auguste Lecerf e Pierre Marcel in Francia, Abraham Kuyper in Olanda, John Murray in Gran Bretagna, Benjamin Warfield e Gresham Machen negli USA. La storia della teologia protestante nell’Italia del Novecento è anche la storia dell’incontro mancato con questo filone di pensiero evangelico. Quest’opera permette di rimediare, almeno in parte, a questa secolare negligenza.
Leonardo De Chirico